Secondo capitolo della serie: “dedicato a”. Al maestro di portage naturalmente, si va in Val Monzoni traversa della Val San Nicolò. Si sale subito prima su asfalto e poi su sterrato, passate le prime malghe non si pedala più e si inizia a spingere e poi un po di portage. Mi fermo ad un rifugio e chiedo informazioni, la rifugista mi dice che il sentiero che avevo in mente di fare non è adatto alla mountain bike, così cambio itinerario. Giunto al passo, il tempo peggiora e inizio a scendere per il sentiero suggerito, ma ben presto la traccia sparisce e procedo free ride sui prati, forse il sentiero che avevo in mente, era segnalato. Non mi perdo d’animo, consulto la cartina e continuo a scendere dentro il letto di un ruscello, poi ritrovo il sentiero e scendo in direzione Moena. Inizia un single trak molto divertente e scorrevole, scendo velocemente in mezzo ai pini, arrivo alla strada di fondovalle. Nei pressi di Moena salgo sulla ciclabile della Val di Fassa, e mi dirigo verso Pozza lentamente è presto avevo programmato di rientrare più tardi, mi aspetta il pranzo di Ferragosto. Cosa mi rimarrà di questo giro? I panorami stupendi della Val Monzoni, il passo San Pellegrino visto da lontano e meta della prossima uscita dolomitica in zona, la rifugista che mi ha deviato dal mio itinerario programmato, ma che secondo me era fattibile e l’atmosfera magica che solo le Dolomiti regalano. Dimenticavo la Cima 11, davanti è una parete di roccia impressionante, vista da dietro un prato erboso che arriva a tremila metri, incredibile.
bei posti
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