Una gita a Frasassi

Andare alla gola di Frasassi, è uno dei giri pedalati classici dell’ area intorno a Fabriano. Potrei dire che è anche uno dei più spettacolari, perché si pedala all’interno di una gola calcarea con le pareti alte 400 metri. Per arrivarci, ho scelto di salire a San Cristoforo; è un paesino quasi disabitato ma a me piace molto la sua posizione, arrampicata sulle pareti del monte Valmontagnana.

Scendendo, si arriva a Vallerapara e poco dopo a San Vittore delle Chiuse. San Vittore è un piccolo borgo ma la sua chiesa di epoca romanica è un gioiello dell’architettura e va visitata assolutamente. E’ molto bello anche il ponte romanico sul fiume Sentino, da qui si possono visitare anche le famose Grotte di Frasassi. Sorpassato l’abitato di S. Vittore, mi infilo dentro la gola e come sempre rimango meravigliato dalla bellezza di queste pareti, oggi ho in mente di salire al tempietto del Valadier.

Mi aspetta una breve ma ripidissima rampa che mi farà salire a circa metà delle pareti della gola, fino all’androne naturale dove fu costruito questo tempio. Una volta questo luogo era meta di eremiti che vi si stabilivano in preghiera. Scendendo riprendo a pedalare lungo la gola e inizio a ritornare verso Fabriano, ma c’è il sole e cerco una deviazione che mi permetta di restare fuori una mezzoretta in più. Decido di salire verso il paese di Valmontagnana bassa, mi aspettano altri 4 kilometri di salita, non c’è problema il panorama delle verdi colline mi accompagnerà.

Ora sono in cima al valico e mi godo il panorama, ma all’orizzonte stanno arrivando i nuvoloni neri di un temporale e si vedono anche colonne d’acqua che scendono. Mio malgrado sono costretto a rientrare per evitare un bagno, e mi dirigo verso Fabriano su una velocissima carrareccia. Ho scampato la pioggia, penso, e invece nel pomeriggio non pioverà. Fa niente ho fatto un bel giro, piano piano e in mezzo alla natura anche oggi mi sono divertito e ho rivisitato alcuni dei luoghi più belli della zona.

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Un giro al contrario

 

Proprio questo è accaduto; abbiamo fatto in bici due classiche discese del Monte Valmontagnana in salita. Appuntamento al giardino di Fabriano per l’appuntamento del sabato mattina, arrivo alle otto e trenta e non c’e nessuno. Strano, di solito  sempre un sacco di gente, così mi reco sotto casa di un amico e lo trovo a dormire. Naturalmente lo tiro giù dal letto e si parte direzione Valmontagnana. La mattina si pedala male appena alzati, ma si sale lo stesso. Lungo la strada troviamo un paio d’occhiali, li raccogliamo per non farli schiacciare dalle auto, ad un certo punto raggiungiamo due ciclisti che facevano la nostra strada. Chiediamo se hanno perso degli occhiali, si sono loro. Quattro parole e li convinciamo a venire con noi, proponendo una discesa per loro inedita. Ci seguono, prima discesa scorrevole e ripida, i due nuovi amici sono più che soddisfatti, anzi li vedo carichi al punto giusto che non mi faccio problemi a proporre quello che avevamo in mente. La discesa di San Cristoforo, si ma al contrario, ci stanno.

Pedaliamo lungo la Gola di Frasassi che spettacolo, da vedere. Inizia la salita per San Cristoforo, la prima parte è pedalabile e ci permette di conoscerci meglio, ma poi inizia la vera pendenza e le parole sono sostituite dai lamenti. Arrivati al paese, i due ignari pensavano di scendere, ma li “freghiamo” un’altra volta e proponiamo di salire per un’altra strada che di solito i ciclisti locali percorrono in discesa. Ancora una volta ci stanno; bene pedaliamo. Superato il vecchio borgo di S. Cristoforo spingiamo la bici in mezzo ai rovi per un centinaio di metri poi, parte un single trak in salita, anche questo dapprima pedalabile, poi sempre più ripido. Spingiamo, non è una novità, ma arriviamo in cima con qualche crampo alle gambe dei malcapitati amici. Oramai siamo al punto più alto e non ci resta che scendere attraversando il borgo incantato di Case Meloni, un posto spettacolare. Abbiamo attratto fin quassù i due amici e ora come promesso discesa, per loro inedita e con questa sono due. Il sentiero è un po’ chiuso dai rami, ma gli altri tre mi staccano segno che si stanno divertendo bene, dopo tanta fatica ci vuole un po’ di adrenalina. Arriviamo in fondo e vedo gli altri con un bel sorriso, è una bella sensazione. Ora non ci resta che ritornare da Borgo Tufico a Fabriano, nove kilometri scorrevoli che ci permettono di conoscerci meglio e di scambiarci recapiti. Anche oggi belle sensazioni in bici, nuovi amici e anche un nuovo giro. Un giro al contrario che trasforma una strada vecchia in una nuova.