Oggi leggevo su internet di questo mitico sentiero per mountain bike, lungo e selvaggio ma non impossibile. Certo è l’impresa della vita, soprattutto per la logistica ma che sballo sarebbe, ci studiamo un po sopra e poi vediamo.
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Gran fondo di Costacciaro
Andiamo a provare il circuito della Gran fondo in mountain bike di Costacciaro, si dice che ci saranno almeno 1000 persone, la curiosità è tanta. Si parte e subitoci sono degli stradoni che faranno la prima selezione, a me non piacciono ma le gare sono così, poi però s’inizia a fare sul serio, e la strada s’impenna decisamente. Si sale verso monte Cucco e anche se la strada è sempre scorrevole, la fatica farà altre vittime il giorno della gara. I panorami ora sono molto più attraenti e si arriva al punto più alto del circuito, ora ci deve essere per forza la discesa, infatti si parte infilandosi in un lungo toboga in mezzo agli alberi. Il terreno è un po viscido perché ultimamente è piovuto in abbondanza, ma si fila che è un piacere e con un po di saliscendi si arriva alla discesa del Beato. Qui il sentiero diventa roccioso e la strada punta decisamente verso il basso, c’è da stare attenti si raggiungono alte velocità, si arriva praticamente di nuovo a Costacciaro, la discesa è divertente e tecnica. Ora si risale di nuovo per uno dei miei sentieri preferiti lo Schioppo, che non viene percorso per intero, ma si devia per imboccare un sentiero che non avevo mai percorso e poco dopo si ritorna a scendere. Questa nuova discesa è veramente divertente e non averla mai percorsa mi ricorda che c’è sempre una strada nuova anche dove non te l’aspetti, è un single trak tutto curve e rilanci in mezzo agli alberi, che per l’occasione sono ricoperti di cartelloni pubblicitari e creano un ambiente molto racing. Il sentiero scorre via velocemente, e si riprende una delle salite percorse ad inizio tracciato, fino a ritornare verso il punto di partenza, prima però un’ultima salitina cattivissima e poi discesa fino al traguardo. Un gran giro, divertente panoramico e tutto da guidare, complimenti a chi ha disegnato il percorso, da rifare al più presto.
Salita alle eliche di Fossato di Vico
C’è il sole, si parte per una nuova avventura, percorrere il nuovo sentiero appena aperto da amici. Me ne avevano parlato più volte e ormai la curiosità era tanta che aspettavo l’occasione giusta per andare a pedalarlo per la prima volta. Parto da Fabriano direzione vecchio valico di Fossato, salgo su asfalto, il sole mi scalda è sereno le condizioni sono ottimali per un bel giro in mountain bike.
Arrivo con calma al valico, sono solo oggi e posso scegliere il ritmo di pedalata, inizio a salire verso le eliche. Questa strada è una delle mie preferite perchè ti fa immergere in mezzo al bosco più verde della zona e ti da un senso di rilassamento totale. Salita e ancora salita ma anche silenzio e prati verdi, arrivo alle eliche inizio a scendere. Mi fermo per indossare le protezioni e riparto alla ricerca dell’inizio del sentiero.
Ricordandomi le indicazioni del Tont ci dovrebbe essere un segno biancorosso dei CAI su una pietra, effettivamente c’è ma non è molto visibile, comunque le indicazioni fornitemi sono precise e ritrovo l’inizio. Dopo pochi metri si scende e si inizia a spingere la bici per scavalcare un fosso e risalire dall’altra parte, mi piace questo trail, è come intendo io andare in mountain bike, se non c’è un po di spingismo che giro è? Risalito il fossetto si inizia a pedalare, è stretto ma si procede bene, alcuni punti sono veramente stretti e preferisco scendere dalla bici, sono solo e non ho voglia di finire giù per la scarpata. Nel complesso è quasi tutto fattibile e sono nel bel mezzo della natura, veramente bello il bosco di querce.
Si scende e si risale, si scende e si risale, è tutto un susseguirsi di passaggi tecnici e roccette, ci vogliono calma e concentrazione, così arrivo alla fine del sentiero, è passato in fretta evidentemente mi sono divertito e mi sono distaccato per un attimo dal tempo, bello. Arrivo su un tratto di strada che avevo percorso quest’ inverno, adesso mi ricordo, mi fermo per un attimo a fare una foto e a guardarmi un po intorno, mi godo il panorama.
Riprendo la discesa, ora si fila su carrareccia a tutto gas, ci sono dei drop naturali e me li saltello tutti, in men che non si dica sono a Cancelli, la discesa è finita e ho il sorriso delle migliori occasioni e quella sensazione di aver passato una bella mezzoretta distaccato dalla realtà, ma allo stesso tempo immerso nella realtà più pura della natura selvaggia delle montagne marchigiane. Torno a casa con calma, anche oggi un bel giretto.
Il sentiero della cresta gioco delle boccie
Questo video, è stato girato lungo il sentiero che da Monte Fano scende per la cresta del Gioco delle Boccie. Come si capisce dal nome, il gioco delle boccie non è altro che una pista per giocare realizzata sul monte Fano, ed è usata prevalentemente dagli anziano fabrianesi per passare un’oretta in tranquillità.
Questo sentiero è un trail molto scorrevole, inizialmente sassoso che poi si trasforma in un single trak in falsopiano. Il tutto in mezzo ad una vegetazione rigogliosa e praticabile quasi tutto l’anno, a parte quando c’è tanta neve. La salita a monte Fano è lunga ma tutta ben pedalabile e una volta in cima si parte per le diverse discese che riportano a Fabriano.
La cresta è un trail non molto frequentato, ma è uno dei miei favoriti, forse perchè lo percorrevo spesso con gli amici quando ero un ragazzo e quando lo vado a fare mi ricordo sempre delle avventure passate. Per i più temerari lo si potrebbe anche percorrere in salita, ma ci vuole una buona gamba perchè è abbastanza lungo e pendente. Non importa il senso di marcia è da provare, consigliato.
Attiggio flow
Come ogni uscita in mountain bike che si rispetti, dopo una lunga salita c’è sempre una discesa. Magari se la discesa è lunga, lo sforzo fatto in salita è più facile da digerire.
Così decidiamo di scendere per la strada chiamata Attiggio flow, questa è una delle mie discese preferite non perché sia impegnativa, anzi. Questa strada è tranquilla veloce e scorrevole, da qui il nome flow ed è anche abbastanza lunga che dopo averla percorsa non si sente il bisogno di risalire in quota per scendere di nuovo. Oggi è abbastanza caldo, il sole di questa primavera c’ illumina e il terreno non è così fradicio d’acqua da far rimpiangere l’estate. Saliamo verso Monte Fano e imbocchiamo il sentiero 100, il ritmo è buono e ci divertiamo a fare su e giù per gli strappi del sentiero, in breve siamo all’attacco di Attiggio flow.
Indossiamo le protezioni e via si parte a tutta velocità, sotto le nostre ruote si alternano veloci rettilinei e curve con le sponde, piccoli gradini di roccia e tanta breccia caratteristica di questa zona. Oramai siamo giunti alla fine della strada, a me è piaciuta come sempre, anche gli altri sono soddisfatti e ci cambiamo pronti per il ritorno.
Anche oggi è andata.