Questa volta dalle Marche si svalica in Umbria, salendo da Campodiegoli si arriva sopra il paese di Purello ed è subito spettacolo. Questi luoghi a confine tra le due regioni, sono di un verde e di un selvaggio che non si può non rimanere affascinati. Si scende dentro la valle che porta al paese e su comoda stradina si inizia a risalire, le pendenze però si fanno subito impegnative e il sole oggi scalda bene. Quando la strada si fa più dolce, si intravedono all’orizzonte nubi minacciose e sono sicuro che non tarderanno ad arrivare. Tra piccole carrareccie e single trak si arriva così ai prati sommitali del monte di Purello e possiamo iniziare un lungo traverso che ci riporterà sopra Campodiegoli proprio dove eravamo saliti prima. Ora una meritata sosta ci starebbe proprio bene, per godere del panorama e mangiare qualcosa, ma le nuvole che prima erano all’orizzonte ora sono molto più vicine e si stanno facendo più minacciose. A questo punto del giro ci resta solo un tratto velocissimo in discesa e non è bene prendere un temporale su un prato in quota quando il punto più alto del prato è il sottoscritto, si decide di iniziare a scendere e rimandare foto e sosta al prossimo passaggio al Purello. Così si scende per entrare a Campodiegoli e da qui andare verso Cancelli di Fabriano e ritornare a casa. Tirando le somme, questo è un giro spettacolare per sentieri, panorami e località visitate, da rifare assolutamente magari con qualche golosa variante, tanto per allungare un giro di soli 40 km e aggiungere qualche centinaio di metri di dislivello. Alla prossima pedalata, ciao.
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La neve è andata via
Proprio così, la neve se n’è andata e io prendo subito la strada di Monte Cucco. Vivendo a Fabriano le montagne sono rimaste innevate fino a marzo inoltrato. Ora con l’arrivo della primavera sbocciano i fiori , l’aria si riscalda improvvisamente e appunto la neve va via. Così dopo un intero inverno a girare in mountain bike per le colline si può tornare in montagna. Oggi sono solo ad uscire, ma a me piace a volte andare in solitaria, perché non ho interferenze tra me e la natura che mi circonda, e oggi salendo a Monte Cucco voglio proprio ristabilire questo contatto. Parto, l’avvicinamento è di circa una diecina di kilometri, conosco strade alternative all’ asfalto e in un’oretta sono a Bastia, paesino alle pendici del Cucco. Inizia la salita quella vera è sette km di stradone panoramico che mi porteranno al passo di Monte Testagrossa. Oggi salendo avevo in mente diversi itinerari da seguire, ma poi essendo solo ho deciso di percorrere una strada abbastanza sicura e mi sono diretto verso la valle di Purello. Proseguo facendo dei filmati con la telecamera, che poi monterò una volta ritornato a casa. Tra strade di macchia e single trak arrivo al PassoChiaramonte. Oggi stranamente non ci sono mucche al pascolo, peccato qui sembra di stare sulle Alpi. Spingo la bici per un tratto e poi mi lancio in discesa, seguo una carrareccia e poi m’infilo in un sentiero tra i più belli della zona, è segnato CAI, ma non c’è il numero. Fa niente, continuo la discesa verso l’Abbazia di San Cassiano, splendida chiesa d’ epoca Romana, e arrivo a fondovalle. Ora mi aspetta un lungo ritorno a Fabriano su asfalto, ma col sorriso stampato. Oggi quaranta kilometri di panorami e aria pura, mi ci voleva dopo un lungo inverno piovoso, è caldo il sole splende, sono stato in mezzo alla natura più selvaggia, niente male.